Il golf, sport di precisione ed eleganza, ha un vocabolario tutto suo. Dai misteriosi "birdie" agli insoliti "bogey", passando per gesti silenziosi e frasi di circostanza, il linguaggio del golf è tanto affascinante quanto intricato. Ma da dove viene questo codice segreto? E cosa bisogna sapere per non sembrare fuori luogo sul green? Scopriamolo insieme.
Il termine birdie indica un punteggio inferiore di un colpo rispetto al par (il numero standard di colpi per completare una buca). Ma perché un uccello?
La parola nasce nel New Jersey alla fine del XIX secolo, quando il golfista Ab Smith colpì un tiro particolarmente fortunato e lo definì “a bird of a shot” (un colpo fantastico). Da lì nacque l’espressione “birdie”, abbreviando il complimento in gergo. La moda prese piede rapidamente nei circoli americani, fino a diventare ufficiale.
Dopo il birdie, il linguaggio del golf ha continuato a prendere ispirazione dal mondo ornitologico:
Eagle: due colpi sotto il par. Un’aquila, in effetti, è più grande e più rara di un uccellino!
Albatross (o double eagle): tre colpi sotto il par, una vera impresa.
Condor: quattro colpi sotto il par – teoricamente possibile solo su par 5 (o rarissimi par 6). Ne sono stati registrati pochissimi nella storia del golf.
Questi nomi non sono tecnici, ma hanno un’origine “colloquiale” che rispecchia la rarità e la difficoltà del colpo.
Sul lato opposto dello spettro troviamo i bogey, ovvero un colpo in più del par. Il termine deriva da una canzone popolare inglese dell’Ottocento, "The Bogey Man", un personaggio immaginario che rappresentava una sfida da battere sul campo. I giocatori cominciarono a dire “I made a bogey” per indicare di aver fatto un colpo oltre l’ideale.
Segue il double bogey (due colpi sopra il par), triple bogey, e così via. Nessun animale qui: solo umiliazione e frustrazione.
Oltre al punteggio, il golf parla anche con un linguaggio di rispetto e tradizione. Ecco alcune frasi e comportamenti tipici:
"Good shot!" – Complimento educato, anche se il colpo è solo discreto.
"You’re away" – È il turno di chi ha la pallina più lontana dalla buca.
Silenzio assoluto durante lo swing dell’avversario – una regola non scritta, ma imprescindibile.
Togliersi il cappello per stringere la mano a fine partita – un gesto di rispetto.
Con il golf che si apre sempre più ai giovani e ai social media, nuovi termini stanno emergendo: mulligan (rifare un tiro senza penalità, spesso in partite informali), gimme (un putt così corto che l’avversario lo concede), up and down, scramble, e altri.
Nonostante l’evoluzione, il linguaggio segreto del golf resta una miscela di storia, ironia e precisione. Impararlo è quasi come imparare una nuova lingua – ma una volta che lo parli, entri a pieno diritto nella comunità globale dei golfisti.
Conclusione
Il vocabolario del golf racconta tanto del suo spirito: disciplina, rispetto, sfida, ma anche leggerezza e senso dell’umorismo. Capirlo non solo ti aiuta a giocare meglio, ma ti permette anche di “parlare golf” con eleganza. E chissà, magari il tuo prossimo eagle non sarà solo un colpo fortunato, ma un volo verso la vera padronanza di questo affascinante sport.
Notizie dal campo
Domenica scorsa, 18 maggio 2025, Scottie Scheffler ha conquistato il suo terzo titolo Major vincendo il PGA Championship al Quail Hollow Club di Charlotte, North Carolina. Il numero uno al mondo ha chiuso il torneo con un punteggio complessivo di 273 colpi (-11), distaccando di cinque lunghezze i più immediati inseguitori: Bryson DeChambeau, Harris English e Davis Riley, tutti a -6 .
Scheffler ha descritto questa vittoria come "la più dura della mia carriera", dopo aver rischiato di compromettere il vantaggio accumulato nei primi tre giri. Nel round finale, Jon Rahm è riuscito a raggiungerlo momentaneamente, ma ha poi ceduto nel tratto conclusivo noto come "Green Mile", perdendo cinque colpi nelle ultime tre buche. Scheffler ha invece mantenuto la calma, realizzando birdie alle buche 10, 14 e 15, consolidando così la sua leadership .
Con questa vittoria, Scheffler porta a 15 i suoi successi nel PGA Tour. Nel 2025 ha già trionfato anche al CJ Cup Byron Nelson, confermando il suo dominio nel circuito. Il montepremi del PGA Championship ha raggiunto i 19 milioni di dollari, con un premio di 3,42 milioni per il vincitore.
Bryson DeChambeau, con il secondo posto, è rientrato nella top 10 del ranking mondiale, scalzando Shane Lowry, che non ha superato il taglio. Jon Rahm, nonostante il crollo finale, ha mostrato segnali di ripresa, alimentando le speranze per la squadra europea in vista della Ryder Cup.
Non sono mancati momenti di tensione: Wyndham Clark ha avuto un acceso sfogo dopo un colpo errato, lanciando il bastone e rischiando di colpire un marshal . Rory McIlroy, invece, ha concluso il torneo oltre il par, dopo aver dovuto sostituire il suo driver abituale, giudicato non conforme
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