• Routine pre-shot: come costruirne una davvero efficace

    2 Novembre 2025
  • Nel golf, la tecnica è importante, ma la costanza lo è ancora di più. Ed è proprio qui che entra in gioco la routine pre-shot, uno dei pilastri fondamentali per chi vuole migliorare il proprio gioco, ridurre gli errori e affrontare ogni colpo con maggiore sicurezza. Non è un caso che tutti i migliori professionisti del mondo ne abbiano una ben definita: la routine elimina le incertezze, stabilizza il ritmo e crea una sorta di “comfort zone mentale” da cui partire prima di ogni swing.

    Perché la routine pre-shot è così importante

    Una routine efficace aiuta a:

    • Ridurre la variabilità: quando fai sempre le stesse cose prima del colpo, il corpo ritrova automaticamente ritmo e timing.

    • Gestire la pressione: nei momenti decisivi, avere una sequenza familiare riduce l’ansia.

    • Aumentare la concentrazione: la mente evita distrazioni e resta focalizzata sul compito.

    • Prendere decisioni più lucide: una buona routine include una fase di analisi e scelta del colpo.

    Gli elementi fondamentali di una routine pre-shot

    Non esiste una routine perfetta per tutti: va personalizzata. Tuttavia, le routine dei migliori giocatori mostrano alcuni elementi comuni che puoi adottare e adattare al tuo stile.

    1. Analisi del colpo

    Prima di tutto, osserva la situazione:

    • Distanza dalla bandiera

    • Vento e condizioni del campo

    • Pendenze del fairway e del green

    • Ostacoli e margini di sicurezza

    In questa fase scegli il tipo di colpo e il bastone. È il momento in cui si decide davvero la qualità del colpo: uno swing mediamente eseguito su una strategia corretta vale più di un grande swing su una scelta sbagliata.

    2. Visualizzazione

    I professionisti lo fanno sempre: immagina la traiettoria della palla, il punto d’atterraggio, lo spin, la direzione finale. La visualizzazione prepara il cervello a riprodurre ciò che hai immaginato, migliorando la fluidità dello swing.

    3. Esecuzione dei colpi di prova

    Fai uno o due swing di prova (non dieci). Devono essere utili a:

    • Sentire il ritmo

    • Provare la sensazione del movimento

    • Allineare corpo e mente

    L’obiettivo non è colpire perfettamente, ma “entrare nel colpo”.

    4. Allineamento e setup

    Ora posizionati:

    • Prendi il grip con calma

    • Punta la faccia del bastone verso il bersaglio

    • Sistema i piedi, fianchi e spalle

    • Respira profondamente

    Questo è il momento chiave in cui la routine diventa meccanica e rassicurante.

    5. Trigger finale

    Prima di iniziare lo swing, esegui un piccolo gesto che segna l’inizio:
    un respiro, un tocco al bastone, un movimento delle spalle. Questo “ancora” la mente al presente e dà il via allo swing con decisione.

    Quanto deve durare una routine?

    Tra i 10 e i 15 secondi per i dilettanti, massimo 20. Una routine troppo lunga crea rigidità e fa perdere concentrazione. Una troppo breve non ti prepara bene. La chiave è la coerenza: deve essere sempre uguale.

    I 3 errori più comuni

    1. Pensare alla tecnica durante lo swing
      Se pensi ai movimenti, blocchi la fluidità. La struttura tecnica va allenata prima, non durante il colpo.

    2. Cambiare routine quando si sbaglia
      Una routine funziona proprio nei momenti difficili: mantenerla stabile è fondamentale.

    3. Fare troppi swing di prova
      Creano confusione e aumentano la tensione.

    Come costruire la tua routine

    Ecco un esempio semplice da cui partire:

    1. Osserva e scegli il colpo

    2. Visualizza la traiettoria

    3. Due swing di prova

    4. Allineati

    5. Respira e swing

     

  • Notizie dal campo

  • Un trionfo inaspettato

    L’inglese James Morrison ha conquistato la vittoria con un totale di –15 (71-65-67-70), superando il secondo classificato di tre colpi. Per Morrison, 40 anni, si tratta di un successo che vale molto di più del trofeo: grazie alla vittoria è infatti risalito dalla 36ª alla 6ª posizione nella classifica “Road to Mallorca”, ottenendo così il rientro nel prestigioso DP World Tour per la prossima stagione. 

    Un dettaglio toccante: al fianco di Morrison aveva in caddie il figlio tredicenne Finley, che ha svolto un ruolo chiave anche nella lettura del putt decisivo sull’ultima buca. 

    La posta in gioco & contesto

    La tappa finale ha messo in palio non solo il titolo ma soprattutto l’accesso alle carte del DP World Tour: solo i migliori 20 giocatori della classifica finale ottenevano la promozione. Il montepremi per l’evento è stato elevato: €500.000 in totale, con €85.000 al vincitore.

    Il venue, lungi dall’essere semplice palcoscenico, ha vissuto una settimana intensa di tensione: ogni colpo poteva cambiare una carriera, e diversi giocatori hanno visto sfumare il sogno della promozione all’ultima buca.

    Momenti chiave del torneo

    • Dopo tre turni Morrison aveva già un buon margine e al quarto ha gestito con freddezza, nonostante qualche errore. 

    • La lotta per il “taglio” delle carte DPWT è stata serrata: lo svedese Albin Bergström ha strappato l’ultimo posto utile grazie a un T3, beffando rivali fino all’ultimo putt.

    • Il campo di Mallorca ha proposto condizioni variabili, il vento e la tattica hanno fatto la differenza.

    Implicazioni per il futuro

    La vittoria di Morrison è un esempio di “rilancio”: da professionista che considerava il ritiro, a protagonista assoluto della finale. Il suo successo mette in evidenza quanto sia importante, in questi eventi, non solo la tecnica ma anche la testa. Per molti altri giocatori, l’occasione sfumata lascia amarezza ma anche motivazione per la prossima stagione.

  • Offerte Speciali vacanze golf

  • RAT TRAP UMBERTO HCP 26 con tanta strategia e un pizzico di follia