• Golf Ball Fitting: perché la pallina influisce davvero sul tuo gioco

    3 Dicembre 2025
  • Quando si parla di attrezzatura da golf, l’attenzione va quasi sempre su driver, ferri e putter. Tuttavia, c’è un elemento che ogni golfista utilizza per tutti i colpi di ogni buca e che spesso viene sottovalutato: la pallina. Il golf ball fitting sta diventando una pratica sempre più diffusa, perché permette di scegliere una pallina in grado di migliorare distanza, controllo, feeling e coerenza del gioco. Ma perché una semplice sfera bianca può fare così tanta differenza?

    1. La pallina è l’unico elemento costante in ogni colpo

    Driver, wedge, lie e condizioni cambiano, ma la pallina rimane la stessa.
    Per questo è fondamentale scegliere un modello che si adatti al tuo stile di swing. Una pallina adatta può:

    • aumentare la distanza con il driver

    • migliorare il controllo nei colpi d’approccio

    • ridurre gli effetti indesiderati (slice, hook eccessivo)

    • fornire una migliore sensazione nel putting

    In altre parole, la pallina è il filo conduttore di tutto il gioco.

    2. Struttura e materiali: non tutte le palline sono uguali

    Le palline moderne sono progettate con strati (layers) e materiali specifici. Cambiando la struttura, cambiano anche le prestazioni.

    Le principali categorie:

    • Palline 2-piece:
      Ideali per principianti o handicap alti. Massima distanza, meno spin, più durevolezza.

    • Palline multi-layer (3, 4 o 5 pezzi):
      Pensate per golfisti più esperti. Offrono più spin e sensibilità nei colpi corti, mantenendo buona distanza dal tee.

    • Urethane vs. Surlyn:
      L’uretanio offre più spin e morbidezza. Il Surlyn più durata e meno deformazione.

    Scegliere la pallina giusta significa trovare il compromesso ideale fra distanza, controllo e sensazioni.

    3. Lo spin: il vero segreto del ball fitting

    Lo spin è ciò che determina volo, traiettoria e comportamento della pallina all’atterraggio.

    • Spin basso:
      Ottimo con il driver per massimizzare distanza ed evitare curve eccessive.

    • Spin medio:
      Utile nei ferri lunghi per stabilizzare il volo.

    • Spin alto:
      Fondamentale nei colpi d’approccio, per fermare la pallina sul green.

    Il ball fitting analizza lo spin in relazione alla velocità di swing: due golfisti con la stessa attrezzatura possono ottenere risultati completamente diversi.

    4. Velocità di swing: la chiave per scegliere correttamente

    Molti golfisti non conoscono la propria velocità di swing, ma è uno dei fattori più importanti.

    • Swing basso-medio (fino a 90 mph):
      Meglio palline più morbide, compressione bassa–media, che aiutano a generare velocità.

    • Swing alto (90–105+ mph):
      Le palline ad alta compressione offrono più controllo e meno dispersione.

    Un fitting professionale utilizza launch monitor per misurare dati come velocità, angolo di lancio, spin e distanza totale.

    5. Il feeling: il fattore personale da non trascurare

    Il feeling non è solo una questione emotiva: influenza davvero la qualità del contatto.

    Una pallina troppo “dura” può penalizzare il gioco corto, mentre una troppo “morbida” può ridurre la distanza.
    Trovare il giusto equilibrio dipende da:

    • sensibilità personale

    • stile di gioco

    • condizioni del campo

    • priorità: distanza o controllo?

    Per questo il fitting non è solo un procedimento tecnico, ma anche sensitivo.

    6. Perché fare un ball fitting cambia il gioco

    Ecco i principali benefici che riscontrano i golfisti dopo un fitting:

    • Più distanza dal tee (anche 5–10 metri in media)

    • Controllo maggiore nei colpi d’approccio

    • Traiettoria più costante

    • Riduzione dello slice/hook

    • Sensazioni migliori sul green

    È uno dei modi più semplici e spesso economici per migliorare lo score senza cambiare mazze.

  • Notizie dal campo

  • L’affermazione di David Puig all’BMW Australian PGA Championship

    Il mondo del golf ha acceso i riflettori sulla terra dei canguri con l’edizione 2025 del Australian PGA Championship — andato in scena dal 27 al 30 novembre presso il Royal Queensland Golf Club, a Brisbane. Federgolf+2Reuters+2

    È stato lo spagnolo David Puig a trionfare, firmando una vittoria che entrerà nella storia: con un finale perfetto da 66 colpi (senza bogey) e un totale di 18-under par, si è imposto con due colpi di vantaggio sui rivali. Reuters+2Golf Monthly+2

    Questa è la sua prima vittoria nel circuito DP World Tour (anche se non la prima da professionista), e — rilevante per il contesto australiano — Puig è diventato il primo giocatore spagnolo a vincere l’Australian PGA dal leggendario Seve Ballesteros nel 1981. 

    Battaglia serrata e storie di contorno

    Il torneo era partito sotto notevole tensione competitiva: già dopo due turni, un giocatore come Kazuma Kobori — neozelandese di origine giapponese — aveva preso la testa dopo un 63, grazie a quattro birdie consecutivi nelle buche conclusive. ABC News+1

    Tra i favoriti locali non mancavano stelle come Min Woo Lee, Marc Leishman, Adam Scott e Cam Smith. Tuttavia, la sfida è stata dominata da Puig, che grazie a un inizio fulminante — birdie alle prime buche della giornata finale — ha costruito un margine che si è rivelato decisivo. Reuters+2FOX SPORTS+2

    Nonostante i tentativi di rimonta di altri giocatori — tra cui il forte Cinese Wenyi Ding — alla fine la combinazione di sangue freddo, precisione e continuità ha premiato Puig. 

    Significato e implicazioni per il circuito

    La vittoria di David Puig rappresenta un’iniezione di freschezza nel panorama del golf internazionale: arrivando all’inizio della stagione 2026 del DP World Tour, il successo in Australia lo proietta come uno dei giocatori da tenere d’occhio. 

    Per l’Australia — e più in generale per gli appassionati internazionali — il torneo ha confermato l’importanza del circuito Down Under come trampolino di rilancio per molti golfisti: un palcoscenico in grado di valorizzare talenti emergenti e offrire momenti di grande spettacolo.

    Inoltre, il montepremi del torneo — cresciuto negli ultimi anni — conferma l’impegno degli organizzatori a rendere l’evento competitivo e appetibile per un campo sempre più internazionale. 

    Conclusione: un nuovo protagonista da seguire

    Con la vittoria al BMW Australian PGA Championship, David Puig si è guadagnato un posto di rilievo nel panorama golfistico mondiale.

    Il torneo di Brisbane ha unito un mix di storia, competizione serrata e sorpresa — dimostrando ancora una volta come, nel golf, la combinazione di talento, determinazione e gestione del nervosismo nei momenti chiave possa ribaltare ogni pronostico.

    Con l’avvio della stagione 2026 del DP World Tour, Puig e altri giovani star promettono di rendere il panorama del golf internazionale ancora più affascinante e imprevedibile.

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