Il golf è uno sport di precisione, e il gesto dello swing è tanto elegante quanto complesso. Anche piccoli errori possono tradursi in colpi fuori linea, distanza ridotta o addirittura infortuni. Ecco perché sempre più golfisti, sia dilettanti che professionisti, stanno sfruttando la tecnologia per analizzare e migliorare il proprio swing.
In questo articolo scoprirai quali strumenti utilizzare, come interpretarli e come trarne vantaggio concreto per il tuo gioco.
Il primo passo è vedersi in azione. Oggi basta uno smartphone con una fotocamera ad alta velocità (es. 120 o 240 fps) per catturare il movimento in slow motion.
Registra da due angolazioni: fronte giocatore e dietro la linea di tiro.
Utilizza app gratuite o professionali come Hudl Technique, V1 Golf o Coach’s Eye per disegnare linee guida, confrontare video e rallentare i movimenti.
Cerca incongruenze tra quello che senti e quello che realmente fai (es. over-the-top, perdita dell’equilibrio, traiettoria della testa del bastone).
I launch monitor sono strumenti che analizzano ogni parametro del colpo. Ne esistono di diversi tipi e fasce di prezzo, da quelli portatili come Rapsodo, Garmin Approach R10 o FlightScope Mevo, fino a quelli professionali come TrackMan e Foresight GCQuad.
Velocità del bastone e della palla
Angolo di attacco
Spin rate (rotazione della palla)
Lancio e traiettoria
Path e face angle (il vero cuore dello swing)
Questi dati ti dicono perché la palla va dove va. Capire che il tuo bastone arriva dall’esterno verso l’interno, o che la faccia è aperta all’impatto, è la chiave per intervenire in modo mirato.
Esistono sensori applicabili direttamente al corpo o al bastone per tracciare i movimenti in tempo reale. Alcuni esempi:
Zepp Golf: si aggancia al guanto e fornisce feedback su tempo, velocità e piano dello swing.
K-Vest / HackMotion: sistemi più avanzati che analizzano la biomeccanica del corpo, incluse rotazioni del busto, movimenti del polso e posizione del bacino.
Sono particolarmente utili per istruttori, ma anche il giocatore amatoriale può trarre beneficio da un'analisi strutturata del proprio corpo in movimento.
La tecnologia è utile solo se interpretata correttamente. Ecco alcuni consigli per sfruttarla al meglio:
Non cercare la perfezione: cerca coerenza e ripetibilità.
Fissa un obiettivo alla volta: es. migliorare il path del bastone o aumentare la velocità dello swing.
Affianca sempre l’analisi tecnologica a un lavoro sul campo o con un maestro.
Conserva i tuoi dati/video per confronti futuri e per monitorare i progressi.
Analizzare il proprio swing con la tecnologia non è più un lusso da tour professionistico, ma una risorsa accessibile a tutti. Usata con intelligenza, ti aiuta a capire, migliorare e giocare con più consapevolezza.
Sii curioso, sperimenta e sfrutta al massimo ogni colpo. Perché ogni dato racconta una storia: quella del tuo golf.
Notizie dal campo
Vincitore: Brian Campbell (USA) – 18 sotto par, vittoria al playoff
Campione per la seconda volta in questa stagione, dopo il successo in febbraio al Mexico Open.
Seamus Power, reduce da infortuni, ha chiuso il secondo giro a –9, guadagnandosi la T13 e inseguendo uno degli spot per l’Open Championship.
Vincitore: Daniel Brown (Inghilterra) – 22 sotto par
Fa suo il secondo titolo sul circuito DP World Tour, dopo l’ISPS Handa World Invitational; vola via nel final round con un 66
Conclude con quattro round: 70‑65‑65‑66 (tot. 266), staccando di due colpi Jordan Smith (-20) e Kazuma Kobori (-18).
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Una settimana emotivamente intensa: Brown ha dedicato la vittoria a un caro amico scomparso, toccando profondamente le emozioni sul green .
Altri protagonisti:
Davis Bryant ha guidato la gara fino al secondo giro (–12), ma ha concluso a pari 4° con Reitan e Luiten
Il migliore dei tedeschi è stato Matti Schmid, all’ottimo T7
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Ha mancato il taglio Sergio Garcia nel suo ritorno al DP World Tour (T2: 75‑72) , così come Patrick Reed, Ewen Ferguson e Luke Donald
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